Cos’è l’acrilico e come si fa la ricostruzione unghie con acrilico? Perché usare la polvere acrilica al posto del gel?

In questo articolo, scritto direttamente da Gelsomina Auriemma, architetto, master, nonché docente del Sa Bellesa Nails Camp 2023, troverai le risposte a queste e a tutte le altre domande che ti sei sempre posta sul sistema di ricostruzione delle unghie in acrilico.

Ho il gran piacere di trattare un argomento che mi sta particolarmente a cuore: il sistema Liquido-Polvere, detto anche sistema acrilico per la ricostruzione e copertura delle unghie, che chiamerò per abbreviazione sistema L/P.

Partiamo dal presupposto che la ricostruzione unghie può essere effettuata con diversi sistemi, in base alla conformazione delle unghie naturali, in base alle abitudini e manualità delle clienti o ancora alle caratteristiche della lamina ed è proprio l’onicotecnica a decidere qual è quello più adatto.

Dico questo perché, dietro la scelta di adoperare un sistema piuttosto che un altro, ci deve essere la consapevolezza, il saper osservare, esaminare e capire lo stato delle unghie su cui si va a operare, per poter adottare la soluzione più idonea con lo scopo (principale) di preservare e mantenere sane le unghie naturali.

Faccio questa puntualizzazione perché, nonostante ormai si faccia ricorso a questo trattamento da diversi anni, i (falsi) miti da sfatare sono ancora tanti e c’è molta diffidenza non solo verso questo sistema di ricostruzione, ma, purtroppo, anche verso gli operatori del settore.

Perché? C’è ancora molta disinformazione proprio a partire dagli operatori, che spesso tralasciano l’aspetto teorico concentrandosi solo su quello tecnico. Conseguenza?

Mooolte false “credenze” sul sistema L/P!

Mi è capitato, nel corso degli anni, di leggere e ascoltare pareri discordanti sulla sicurezza o meno di questo trattamento, e personalmente (oggi, grazie ai miei studi e alla mia esperienza) posso affermare che la ricostruzione unghie, se realizzata da un operatore esperto e ben formato, non arreca alcun danno all’unghia naturale, anzi in alcuni casi, può addirittura risolvere delle problematiche: tra le varie, le più note sono ci sono l’onicofagia e i valli ungueali laterali danneggiati.

Ma veniamo al vero nocciolo della questione.

Cosa si intende con acrilico per la ricostruzione unghie?

Ti svelo un “segreto”: tutti i tipi di rinforzo (sistemi di ricostruzione unghie) sono composti da ingredienti “acrilici”.

Cosa vuol dire questo? Che il sistema Gel e il sistema L/P sono “acrilici” allo stesso modo, indipendentemente dall’aspetto con cui si presentano.

Il Gel lo si acquista già pronto all’uso, mentre, l’altro, ottenuto dal processo chimico di polimerizzazione del monomero mediante un solvente, lo si trova in commercio scomposto in due parti: per l’appunto Liquido e Polvere.

Quindi, se sei all’inizio di questo percorso da onicotecnica, non lasciarti sopraffare da falsi miti o credenze, perché il sistema acrilico, esattamente come tutti gli altri, è totalmente sicuro… soprattutto, considerati i severi controlli a cui vengono sottoposti i prodotti prima di essere messi in commercio.

La vera differenza la fa l’onicotecnica, grazie al suo sapere ed alle sue abilità tecniche.

Come avrai capito, i sistemi di ricostruzione unghie principali sono Gel (incluso il polygel) e acrilico, e ogni onicotecnica DEVE avere nel suo bagaglio professionale una formazione completa. Questo vuol dire che devi avere le giuste conoscenze teoriche e abilità tecniche per lavorare il Gel, il L/P, il Polygel, etc.

Oggi faccio questa affermazione con tutta la consapevolezza che deriva dalla mia esperienza, ma, lo sai che agli inizi del mio percorso avevo “paura” di imparare a utilizzare la tecnica L/P? Da un lato c’erano alcune “insegnanti” che continuavano a dirmi quanto “non fosse un sistema sicuro, tant’è che nei saloni non veniva utilizzato, che l’MMA era tossico, etc...”, e dall’altra, io stessa vedevo questa tecnica troppo complessa da imparare a gestire.

Prelevare il liquido in giusta quantità, poi la polvere nella quantità adeguata al liquido, lavorare la perla, muovere il pennello in un certo modo, pulirlo continuamente… etc.

Così per un po' di tempo (un po' per timore ed un po' per inerzia) ho rimandato “questo corso”.

Ovviamente con conseguenze a mio carico, soprattutto se mi trovavo in presenza di unghie onicofagiche o valli ungueali danneggiati, perché non ero in grado di gestire queste situazioni come avrei voluto.

Dopo qualche annetto, varie ricerche (per informarmi meglio e fare un corso “mirato”) e dopo alcuni tentennamenti, ho deciso che era arrivato il momento di ampliare le mie conoscenze e competenze: nel bagaglio di una vera onicotecnica, il sistema L/P NON poteva mancare!

Ed ecco che ho seguito il mio primo corso base di “acrilico”. Ricordo ancora il mio primo giorno di corso…sigh!

La “Master” iniziò col dirmi: “guarda come faccio io, così dovrai fare tu…” Avevo superato lo scoglio della diffidenza verso la sicurezza di questo sistema, ma nella mia mente si affollavano i pensieri: “Perché si lavora così? E se sbaglio la perla? Come faccio a fare perle più o meno grandi?

I dubbi e le insicurezze aumentavano sempre più nella mia mente.

Tutto questo non lo dico per spaventarti, anzi!
Al contrario di come possa sembrare (nonostante questa mia esperienza formativa) ti assicuro che questo sistema è davvero semplice: sei tu a gestire il prodotto e non le caratteristiche del prodotto a gestire la tua manualità.

Sei tu a fare una perla più o meno grande, più o meno asciutta, in base alle tue esigenze, riesci a segui- re “secondo dopo secondo” i tempi di polimerizzazione, e di conseguenza del Pinching, per avere strutture sempre più complete e precise.

Ed ecco che, una volta imparato a gestire questo sistema, dopo tanta pratica, altri corsi ed esperienza, ero sempre più entusiasta dei risultati che mi dava!
Strutture più lineari, più precise, riuscivo piano piano a fare unghie artificiali sempre più nel rispetto delle unghie naturali, che era, ed è ad oggi, il mio obiettivo principale.

Non è stato semplice, né immediato… non ti aspettare di diventare esperta subito, a fine corso… (magari fosse così!). C’è da lavorare tanto, c’è da far tanta pratica, da sbagliare e da imparare. Ma se scegli la formazione giusta e ci metti tutto il tuo impegno e la costanza nella pratica, i risultati non tarderanno ad arrivare, te lo garantisco!

Come si fa la ricostruzione unghie in acrilico?

Come puoi intuire, non si tratta solo di pratica e di impegno, ma ci sono altri due aspetti fondamentali (a mio parere) ai fini di un buon apprendimento di una tecnica:

✓ la giusta formazione e l’acquisizione di una vera tecnica;
✓ la base teorica (e non smetterò mai di ripeterlo!).


Essendo l’acrilico un prodotto da miscelare, devi sapere perfettamente come “funziona”:

  • qual è la giusta quantità di liquido e polvere?
  • Cosa succede se è troppo asciutto? O se è troppo bagnato?
  • Come polimerizza?
  • È soggetto al restringimento durante la polimerizzazione? E cos’è il restringimento?
  • Perché non vanno miscelati liquido e polvere di aziende diverse?
  • Cosa è il Bpo e perché è importante?
  • Qual è il momento del Pinching? (rilassati, è mooolto gestibile!)


Da brava onicotecnica, devi conoscere la giusta risposta a ognuna di queste domande.

Ora provo a darti giusto un’infarinatura generale (molto basic) riguardo al sistema acrilico per la ricostruzione unghie, per quanto concerne la parte teorica.

Come già anticipato, è un sistema totalmente sicuro, se lavorato e applicato correttamente.

In linea di massima, devi sapere che l’elemento che dà il via alla polimerizzazione è il calore. Una delle sue componenti principali (e anche tanto discusse) era il Metil-metacrilato MMA, troppo a lungo denigrato (erroneamente) perché ritenuto “tossico”: ma così non è!
È una sostanza sicura, che però è stata sostituita da altre sostanze più performanti, perché rendeva il rivestimento troppo rigido e duro, e perché, per aderire, richiedeva una “maggiore” opacizzazione della lamina.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la quantità nell’applicazione.
Devi sapere che applicazioni in grandi quantità, polimerizzeranno velocemente, viceversa, applicazioni più sottili polimerizzeranno più lentamente.
I tempi della polimerizzazione, proprio per i motivi elencati sopra, potrai gestirli in tua completa autonomia, se farai applicazioni con quantità giuste, consistenza giusta, e in tempi non molto distanti tra una perla e l’altra l’una dall’altra.

Inoltre, erroneamente, troppo spesso si pensa: “in caso di onicofagia è migliore del gel UV perché aderisce di più”.
Ehm, no, non è così. Perché non è vero che aderisce più del gel UV.

La differenza non è il grado di adesione, perché la differenza risiede proprio nella sua lavorazione:

  • se crei la corretta consistenza;
  • se hai una corretta gestione dell’applicazione;
  • se impari a gestire i tempi del Pinching;

allora otterrai solo il meglio da questo sistema, perché non polimerizzando in lampada UV, sarà più semplice “rispettare i suoi tempi” gestendolo secondo dopo secondo gradualmente, sotto il tuo vigile sguardo, e tra le tue mani.

Ecco, questa è la differenza, che in casi come l’onicofagia, o danni ai solchi ungueali, lo rende preferibile (parere personale), se ne hai la completa padronanza. Infine (e giuro che mi fermo qui) un’ultima precisazione la faccio in merito alla miscelazione di prodotti di aziende diverse, liquido monomero & polvere polimeriche diversi.

Infine (e giuro che mi fermo qui) un’ultima precisazione la faccio in merito alla miscelazione di prodotti di aziende diverse, liquido monomero & polvere polimeriche diversi.

Troppo spesso mi viene chiesto: “Ho finito il monomero, ne ho comprato uno nuovo, di un’altra azienda, ma posso usarlo con la vecchia polvere, così da consumarla per evitare sprechi?

No, non si può e non si deve fare.
Perché? Perché ogni prodotto è studiato in combinazione, per ricreare un sistema perfetto e ottenere una polimerizzazione corretta.

Il sistema non va mai rotto, i prodotti non vanno mischiati a nostro gusto e piacimento perché le conseguenze potrebbero essere davvero importanti.

Te ne elenco giusto qualcuna:

  • scolorimento (meno grave);
  • rotture premature;
  • lifting;
  • infiltrazioni batteriche;
  • danni alla lamina;
  • sensibilizzazione ad un ingrediente che si trova nel composto, e a lungo andare allergia.


Quindi, se il prodotto non polimerizza correttamente, tu e la cliente (ma tu di più) sarete esposte continuamente a polvere di prodotto non correttamente polimerizzato.

Questo è un argomento davvero molto vasto, e di fondamentale importanza, da non sottovalutare.

Io in questo brevissimo articolo ti ho accennato un 10% di quella che è la mia formazione riguardo il sistema L/P per la ricostruzione unghie, e di quelli che sono i miei studi in merito a questo argomento. Quindi capirai che di studiare non si deve smettere mai!

Non lasciarti intimorire da false dicerie, non lasciarti bloccare dalla “paura di non essere in grado” (come ho fatto io per troppo tempo!) perché se hai letto attentamente queste mie parole, avrai capito che questo sistema nel tuo bagaglio non può e non deve mancare.

Conoscere e saper lavorare tutti i tipi di sistemi, ti distingue, ti differenzia e fa di te una vera professionista.
Punta su te stessa, sulla tua formazione e fallo al meglio!


Gelsomina Auriemma 

Ps: in un kit per la ricostruzione unghie in acrilico non possono mancare questi due prodotti!